Addormentarsi mezzo secondo sul divano è innocuo; farlo in cabina di pilotaggio mette a rischio centinaia di vite. La Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno (OSAS) è un disturbo che interrompe la respirazione durante la notte e ruba energia durante il giorno, scatenando colpi di sonno imprevedibili.
Capirla e curarla non è solo un atto di salute personale: per un pilota significa non vedersi sospendere la licenza di volo e continuare a lavorare in sicurezza.
Che cosa sono le apnee notturne
Durante il sonno, le vie aeree possono collassare più volte e bloccare il flusso d’aria per almeno 10 secondi. Ogni interruzione costringe il cervello a un micro-risveglio, mandando all’aria il ciclo del sonno profondo e ristoratore.
- Russamento forte che spesso sveglia il partner
- Sonnolenza diurna: assopirsi a un semaforo, in riunione o davanti alla TV
- Mal di testa al risveglio, difficoltà di concentrazione, pressione arteriosa più alta
- Irritabilità e calo delle performance cognitive
Dormire a lungo ma alzarsi sfiniti non è normale: significa che l’ossigeno è mancato e il sonno non ha ricaricato le batterie.
Colpi di sonno e prontezza mentale
I micro-risvegli notturni indeboliscono la memoria di lavoro, rallentano i riflessi e compromettono la gestione dello stress. Ricerche internazionali associano l’OSAS non trattata a un rischio di incidente stradale molto più alto della media; trasferito in cabina di pilotaggio, bastano pochissimi secondi di micro-sonno per perdere parametri cruciali durante decollo, atterraggio o in condizioni meteo difficili.
Nei turni lunghi, con jet-lag e pressioni operative, l’OSAS amplifica la fatica e riduce la capacità di mantenere la consapevolezza situazionale. Comunicazione, coordinazione con il copilota e gestione di allarmi di bordo diventano vulnerabili.
Cosa impongono le autorità aeronautiche
L’EASA considera l’OSAS non controllata motivo di inidoneità alla visita medica di Classe 1. Per rilasciare o rinnovare l’idoneità, il medico aeronautico vuole vedere: un test del sonno che attesti la diagnosi, la prova di un trattamento efficace (di solito CPAP) e l’assenza di sonnolenza residua.
Negli Stati Uniti, la FAA richiede la stessa documentazione: referto diagnostico, uso regolare della terapia e rapporto specialistico che certifichi il buon controllo dei sintomi. Senza questi requisiti, la licenza resta sospesa fino a nuovo ordine.
Diagnosi e terapie disponibili
Il percorso parte con un esame del sonno, spesso domiciliare con un piccolo apparecchio, che registra movimenti toracici, saturazione di ossigeno e russamento. Con quei dati lo specialista determina gravità e strategia di cura.
La CPAP (una mascherina collegata a un ventilatore che mantiene aperte le vie aeree) rimane la terapia di riferimento. Nei casi più leggeri si adottano dispositivi che avanzano la mandibola o approcci chirurgici mirati.
Le apnee notturne non colpiscono solo persone in sovrappeso o grandi russatori: possono interessare anche piloti dall’aspetto sportivo. Riconoscerle in tempo preserva salute, sicurezza e carriera. Se sospetti di soffrirne, rivolgiti a un centro specializzato; dormire bene non è un lusso, ma la prima regola di sicurezza, sia a terra che in volo!
In questo video, il Professor Minoretti fornisce un quadro completo su quanto trattato nell’articolo.