Il 5 dicembre scorso, dal Satish Dhawan Space Center in India, l’agenzia spaziale indiana ISRO ha lanciato con successo il razzo PSLV-C59, dando il via alla missione Proba-3 dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA). Questa innovativa missione tecnologica, denominata “Project for OnBoard Autonomy“, segna un traguardo straordinario nella ricerca spaziale: la simulazione di eclissi solari totali su base quasi quotidiana, grazie alla cooperazione di due veicoli spaziali, Occulter e Coronagraph.
Un gioco di ombre per studiare il sole
I due satelliti, del peso complessivo di 550 kg, lavorano in sinergia all’interno di un’orbita ellittica che varia tra 600 km e 60.000 km dalla Terra. La loro missione principale consiste nel generare artificialmente eclissi solari totali. L’Occulter, un disco di 1,4 metri di diametro, proietta la sua ombra sul Coronagraph posizionato a circa 150 metri di distanza. Questo sistema consente di oscurare completamente la luce solare diretta, permettendo al carico utile ASPIICS di studiare la corona solare — quella tenue atmosfera esterna del Sole — senza le interferenze causate dall’atmosfera terrestre.
Il progetto ASPIICS è particolarmente innovativo poiché rende possibile osservare la corona solare in un intervallo di tempo molto più lungo rispetto alle brevi durate delle eclissi naturali. Con sessioni di osservazione che possono arrivare a sei ore quasi ogni giorno, gli scienziati potranno raccogliere dati preziosi per comprendere meglio i fenomeni che avvengono nella corona, come le espulsioni di massa coronale e le interazioni con il vento solare.
La collaborazione internazionale e il contributo italiano
Proba-3 è frutto di una collaborazione tra 14 paesi membri dell’ESA, con il supporto del Canada. La gestione complessiva del progetto è stata affidata alla spagnola Sener (Airbus Defence and Space (divisione spagnola) ha curato le piattaforme), mentre Redwire Space, in Belgio, si è occupata dell’avionica e delle operazioni post-lancio.
L’Italia ha svolto un ruolo fondamentale attraverso l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) nell’ambito del programma ESA di “Supporto Tecnologico”. L’INAF, in particolare l’Osservatorio di Torino, ha progettato, ha sviluppato e testato il sistema metrologico SPS (Shadow Position Sensors), una tecnologia avanzata che monitora con precisione millimetrica la posizione della penombra generata dall’Occulter.
Un ulteriore contributo italiano proviene dal sistema OPSE (Occulter Position Sensors), anch’esso sviluppato dall’INAF. Questo sistema si avvale di una serie di LED installati sull’Occulter, i quali vengono osservati dal Coronagraph attraverso un foro centrale, consentendo di misurare e correggere eventuali spostamenti tra i due satelliti.
Una missione dal potenziale rivoluzionario
Proba-3 rappresenta una pietra miliare nel campo della ricerca astronomica e della tecnologia spaziale. La capacità di creare eclissi artificiali apre nuove opportunità per lo studio del Sole e delle sue interazioni con lo spazio circostante, con ricadute significative sulla comprensione dei fenomeni che influenzano l’attività solare e il clima spaziale.
Grazie alla collaborazione internazionale e all’apporto di eccellenze scientifiche come l’INAF e le aziende italiane coinvolte, questa missione non solo pone le basi per future esplorazioni scientifiche, ma dimostra anche come l’unione di competenze a livello globale possa portare a risultati straordinari.