Nel settore dell’aviazione commerciale, la sicurezza rappresenta il principio imprescindibile da cui dipendono tutte le scelte operative. Ogni singolo dettaglio – dalla manutenzione degli aerei all’addestramento del personale di bordo – è studiato per minimizzare i rischi e assicurare a passeggeri ed equipaggio il massimo livello di protezione durante il volo.
In questo contesto, la figura del copilota (o Primo Ufficiale) riveste un ruolo essenziale.
Non solo contribuisce alla gestione delle operazioni in cabina di pilotaggio, ma risulta determinante anche in situazioni di emergenza che richiedono rapidità decisionale e un coordinamento impeccabile.
Equipaggio a due piloti: quali sono le circostanze che lo richiedono
Nella maggioranza dei voli passeggeri di linea, in cabina sono presenti due piloti: il Comandante e il Primo Ufficiale.
Questo modello è progettato per garantire che ciascun passaggio operativo sia sottoposto a verifiche incrociate (cross-check), riducendo così in modo significativo il rischio di errore umano.
Quando il copilota diventa indispensabile
La presenza del copilota si rivela necessaria in diverse circostanze, tra cui:
- Lunghezza e durata della tratta
Se il volo copre distanze particolarmente estese, i tempi di servizio si allungano e diventa fondamentale potersi alternare ai comandi. - Caratteristiche dell’aeromobile
Gli aerei di linea di ultima generazione, soprattutto quelli di grandi dimensioni, sono progettati per operare con due piloti. Al contrario, vari aeromobili di aviazione generale (ad esempio piccoli velivoli da turismo) possono essere pilotati da una sola persona, a patto che sia in possesso delle abilitazioni adeguate e che le condizioni di volo lo permettano. - Procedure normative e aziendali
Le autorità aeronautiche stabiliscono con precisione il numero minimo di piloti richiesto per ciascuna tipologia di volo. Nel trasporto aereo commerciale, la regola standard prevede sempre la presenza di due piloti. - Condizioni operative e meteorologiche
In caso di turbolenza intensa o situazioni atmosferiche critiche (come nebbia fitta o forte vento trasversale), avere due piloti in cabina risulta essenziale.
La valutazione dell’AME e l’idoneità al volo
Un ulteriore elemento cruciale per la sicurezza in volo è la valutazione aeromedica. Prima di ottenere o rinnovare la licenza, i piloti si sottopongono a un rigoroso esame da parte dell’AME (Aeromedical Examiner). Durante questa visita, vengono eseguiti numerosi accertamenti psico-fisici per determinare se il candidato abbia le caratteristiche di salute necessarie a pilotare un aeromobile.
Sulla base dei risultati, l’AME può concludere che un pilota sia:
- Pienamente idoneo al volo: senza alcuna restrizione;
- Non idoneo al volo: per motivi sanitari che impediscono l’esercizio della professione;
- Idoneo al volo con copilota: in grado di volare soltanto affiancato da un altro pilota, così da compensare eventuali limitazioni di carattere medico.
L’intero iter di certificazione ha lo scopo di assicurare che in cabina di pilotaggio si trovino unicamente persone in grado di operare con efficienza e in completa sicurezza.
Ecco un approfondimento del professor Minoretti sul tema.