Nel settore dell’aviazione, la sicurezza è frutto di rigore, formazione e controlli periodici. Uno degli aspetti più importanti per garantire standard elevati è l’idoneità psicofisica del personale aeronautico. Le normative europee (EASA) e italiane (ENAC) prevedono infatti tre categorie di certificazioni mediche per il volo: Classe I, Classe II e Classe III, ognuna rivolta a specifiche figure professionali.
Vediamo nel dettaglio cosa comporta ogni classe, a chi si rivolge e quali sono gli esami richiesti per ottenere l’autorizzazione medica al volo.
Perché è necessaria la certificazione medica per il volo?
Volare, o partecipare alle operazioni aeronautiche, implica responsabilità e capacità decisionali in ambienti complessi. È quindi indispensabile che piloti e altri professionisti del settore siano in possesso di una certificazione sanitaria specifica, che attesti l’idoneità a svolgere determinate mansioni senza rischi per la sicurezza propria e altrui.
Le certificazioni aeronautiche vengono rilasciate solo da medici autorizzati e centri accreditati secondo i criteri ENAC/EASA.
Classe I: il requisito per piloti professionisti
La certificazione medica di Classe I è la più severa ed è riservata a chi opera come pilota a livello professionale. Coloro che necessitano una certificazione di classe I per poter essere abilitati al volo, verranno sottoposti a esami completi, quali ECG, esame oculistico, audiometria, analisi del sangue ecc…
La classe I è richiesta per:
- Piloti di linea (ATPL)
- Piloti commerciali (CPL)
- Piloti impegnati in elisoccorso, antincendio e trasporto sanitario
- Istruttori di volo
- Ex piloti militari attivi in ambito civile
La validità della certificazione dipende dall’età: dura 12 mesi fino ai 40 anni, poi si accorcia progressivamente (6 mesi oltre i 60 anni per chi trasporta passeggeri).
Classe II: per piloti non professionisti e personale tecnico non ai comandi
La Classe II è destinata a chi vola per diletto o in contesti non commerciali, che si sottopongono a esami simili ma meno stringenti rispetto alla classe precendente. Rientrano in questa categoria:
- Piloti privati (PPL)
- Piloti di alianti o dirigibili
- Personale tecnico come i tecnici dell’elisoccorso o membri dell’equipaggio che non sono ai comandi
La durata della certificazione varia da 5 anni (sotto i 40 anni) a 1 anno (sopra i 50), con obbligo di rinnovo periodico. È comunque necessario mantenere un buono stato di salute per garantire l’idoneità al volo.
Classe III: per controllori del traffico aereo
Meno conosciuta, ma essenziale, è la certificazione medica di Classe III, dedicata a:
- Controllori del traffico aereo (ATCO)
Questi professionisti, pur non pilotando aeromobili, sono responsabili della gestione sicura del traffico aereo. Devono quindi garantire prontezza mentale, attenzione costante e condizioni psicofisiche ottimali. Anche per la Classe III la validità del certificato dipende dall’età e dal tipo di mansione, con rinnovi regolari obbligatori.
Di seguito un video del Professor Minoretti, che riassume in maniera chiara la differenza tra queste certificazioni:
Dove ottenere la certificazione medica per il volo?
Le certificazioni Classe I, II e III possono essere rilasciate solo da Centri Aeromedici autorizzati e medici certificati ENAC/EASA.
La scelta della certificazione dipende dal tuo ruolo nel settore aeronautico. Che tu sia un pilota di linea, un tecnico di elisoccorso o un controllore di volo, conoscere la classe medica richiesta è il primo passo per operare in regola e in sicurezza; ricorda di affidarti a dei professionisti e sarai pronto per spiccare il volo!